L’ORIGINE DEL PRODOTTO è più importante del costo e dei valori etici

In questo post:

EFSA – European Food Safety Authority | Eurobarometro | Sicurezza alimentare | Decisioni di acquisto | Origine del prodotto | Fattori nutrizionali | Benessere animale

Tempo di lettura: 10′ | A cura di Aurelio Bauckneht


L’origine del prodotto è più importante del costo, del gusto e della sostenibilità. E’ questo il risultato più emblematico della ricerca “Food Safety in the UE”, pubblicata di recente da EFSA – European Food Safety Authority. Il progetto, realizzato secondo il modello Eurobarometro(1), ha coinvolto un campione di 28.000 cittadini europei nei 28 Stati membri.

Il focus della ricerca:
– monitorare l’interesse dei cittadini dell’UE sulle tematiche inerenti la sicurezza alimentare
– identificare i fattori che influenzano le diete e le decisioni di acquisto relative ai prodotti alimentari
– individuare i principali canali di informazione sui rischi legati all’alimentazione
– valutare la notorietà del sistema di sicurezza alimentare dell’UE

Ecco, in sintesi, i risultati principali:

– I più importanti fattori per i cittadini europei che influenzano l’acquisto di cibo sono: l’origine del prodotto (53%), il costo (51%), la salubrità intesta come sicurezza alimentare (50%) e il gusto (49%). Gli elementi nutrizionali sono considerati meno importanti (44%), mentre i fattori etici (benessere animale, fattori ambientali e religiosi) occupano il gradino più basso con appena il 19% di preferenze.

Focus On Agrifood | Eurobarometro | Fattori che influenzano l'acquisto Focus On Agrifood | Eurobarometro | Fattori che influenzano l'acquistoQueste informazioni sono assolutamente rilevanti ed offrono indicazioni concrete per tutti gli operatori dell’agrifood. Ma perché l’origine del prodotto è così importante? Probabilmente perché è un concetto che da solo soddisfa tutte le principali reason why richieste dal consumatore, andando ad inglobare vari fattori decisionali: se l’origine è certa, allora posso dare per scontati altri valori aggiunti come la salubrità e il gusto. 

Per una più articolata interpretazione del dato, richiamiamo a questo proposito la ricerca Osservatorio Immagino Nielsen GS1 e il focus sul “richiamo dell’italianità”. Il 25% del paniere analizzato (più di 72.000 prodotti) presenta almeno un richiamo all’origine nazionale con i claim “made in Italy”, “product in Italy”, “solo ingredienti italiani”, “100% italiano”, indicazioni europee come Igp, Dop, Docg e Doc, e, inoltre, richiami iconici al tricolore. Tutti i trend di vendita dei prodotti in questione risultano in crescita. Riportiamo un estratto della ricerca molto significativo:

Ma il claim che nel 2018 ha ottenuto la miglior performance è stato “100% italiano”, entrato prepotentemente e trasversalmente nelle famiglie italiane. L’anno scorso i prodotti che hanno indicato l’origine nazionale di almeno un ingrediente hanno aumentato le vendite del 6,4% rispetto al 2017 grazie ad una maggiore offerta (+5,3%) e ad una domanda positiva (+1,1%) […] Situazione diversa per il claim “prodotto in Italia” che ha fatto segnare nel 2018 un calo delle vendite del -2,5% rispetto all’anno precedente, dovuto prevalentemente ad un calo dell’offerta a scaffale (-2,6%).

Parallelamente, è probabile che l’influenza dei fattori etici sia sottostimata (19%) a causa di una domanda troppo ampia e generica. E’ un dato effettivamente sorprendente e non in linea con altre rilevazioni, in particolare per quanto riguarda il benessere animale. Eppure l’indicazione principale rimane pregnante e concreta: l’origine del prodotto è più importante del costo, del gusto e della sostenibilità. 

– I cittadini europei possono contare su un alto livello di conoscenza delle tematiche riferibili alla sicurezza alimentale; i temi più noti sono i coloranti/conservanti/aromatizzanti (72%), l’igiene (68%), gli antibiotici/ormoni/steroidi nella carne (66%), seguiti dai residui di agrofarmaci nel cibo (65%). Molte altre tematiche raggiungono una discreta notorietà. Il 55% degli intervistati conosce almeno 8 tematiche.

Focus On Agrifood | Eurobarometro | Notorietà tematiche inerenti la sicurezza alimentareFocus On Agrifood | Eurobarometro | Notorietà tematiche inerenti la sicurezza alimentare
– La questione antibiotici nella carne si riconferma – come già evidenziato da altre ricerche – molto più attuale e significativa rispetto alla querelle sui prodotti geneticamente modificati:

Focus On Agrifood | Eurobarometro | Notorietà tematiche inerenti la sicurezza alimentare
– La televisione è ancora il medium più utilizzato per reperire informazioni sulla sicurezza alimentare (69%). Inaspettato il peso poco significativo rappresentato dagli operatori professionali (18%) e dei giornalisti specializzati (12%). Ovviamente questi risultati variano molto in funzione dell’età e dell’istruzione.

Focus On Agrifood | Eurobarometro | Media più utilizzati
– 2/3 dei cittadini (66%) hanno cambiato le loro abitudini alimentari in seguito a informazioni ascoltate o lette sulla sicurezza alimentare; il 33% ha adottato un cambiamento permanente, il 33% un cambiamento temporaneo. I cambiamenti sono più frequenti tra le donne, tra chi ha una fascia di età matura e tra chi ha un alto livello di scolarizzazione.

Focus On Agrifood | Eurobarometro | Comportamenti e scelte alimentari
– Il 41% degli intervistati si dichiara “interessato al tema della sicurezza alimentare”. E’ evidente però una ampia variabilità tra i vari Stati; l’Italia è all’ultimo posto, probabilmente a causa di una generale percezione positiva sull’intero comparto agroalimentare. 

Focus On Agrifood | Eurobarometro | Interesse sul tema della sicurezza alimentare
(1): Eurobarometro: sondaggi d’opinione del Parlamento europeo | Il Parlamento europeo commissiona periodicamente studi sullo stato dell’opinione pubblica nei Paesi membri, per cogliere meglio le percezioni e le attese dei cittadini in merito alle sue attività e a quelle dell’Unione europea nel suo insieme. Si tratta di un aiuto prezioso alla preparazione, alla decisione e alla valutazione del suo lavoro. Il lettore può trovare nell’Eurobarometro informazioni sulle opinioni degli europei rispetto al cambiamento climatico o alla situazione economica attuale, sul modo in cui i cittadini percepiscono le elezioni europee, sull’integrazione europea in generale, sul Parlamento europeo e sulle altre Istituzioni dell’Unione. Lo standard Eurobarometro fu stabilito nel 1974. Ogni cluster prevede circa mille interviste faccia a faccia per Paese. 

 

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